Emettendo flebili bagliori rossastri le focarine esalano
l’estremo respiro, mentre il vociare degli ultimi presenti diviene sommesso. I
bimbi, colti dal sonno, tirano con le loro manine la giacca della mamma, perché
è ora di andare a casa, a raggiungere l’orsetto di pezza sotto le coperte. C’è
chi ha bevuto un Sangiovese di troppo: si trattiene, esita, attende che il
mondo freni un poco il suo folle vorticare. La maggior parte delle persone ha
già lasciato il cortile, la bocca dischiusa in un sorriso.
Un altro anniversario di San Giuseppe tramonta, facendo
scivolare negli animi una sensazione agrodolce: la bella stagione è alle porte,
l’aria per la prima volta profuma di primavera, ma è pur sempre finita una
festa. Una festa di fuoco: nei bracieri fuoco bollente, vivido, scoppiettante;
nei cuori quella scintilla che solo l’esperienza della tradizione può ancora
alimentare.
La fiamma va spegnendosi sotto le teglie di terracotta,
lasciando il posto alla cenere. Eppure, laggiù nei campi, i solchi dell’aratro
ardono come scie di comete infuocate, l’impugnatura della falce è bollente,
febbrilmente ansiosa di essere nuovamente stretta, i buoi fremono scalpitanti
per tornare sotto il giogo. La tradizione è fuoco, vita vissuta e da vivere
insieme: replicare gesti e costumi, immedesimarsi negli stati d’animo, comprendere
che il nostro agire qui e oggi dipende anche dalla direzione che hanno
intrapreso i nostri avi, sulle cui orme per secoli abbiamo camminato.
Non saranno le ceneri delle focarine a ricordarci una festa
ormai trascorsa, immagini sbiadite e offuscate dal fumo del tempo: sarà il
fuoco vivo che i nostri occhi hanno bevuto dalla loro fiamma ad ardere nel
nostro cuore e a perpetuare ancora una volta la tradizione che esse
rappresentano.
Un grandissimo grazie da parte di tutto lo staff a coloro
che ci hanno sostenuto e hanno reso possibile, con il loro lavoro e la loro
disponibilità, la buona riuscita di questa festa dedicata a tutta la nostra
comunità. E uno speciale ringraziamento a voi, che siete venuti a trovarci
numerosissimi e a condividere il senso profondo del progetto amarMET.
Continuate a seguirci, arrivederci al prossimo appuntamento!
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